Ecco alcune poesie della raccolta che sto scrivendo in questo momento, dal titolo “365” che si riferisce ai giorni dell’anno e nello stesso momento a tre momenti giornalieri che si possono e si devono prendere per meditare per almeno cinque minuti avvicinandosi alla preghiera e alla meditazione in cerca di quell’intelligenza spirituale che è dentro di te e che, se vera, ha solo il nome di Dio e di Gesù, il Cristo risorto. Allora tutto è contemplazione e rimane gioia e lacrime interiori ed esteriori.
In queste poesie c’è solo il desiderio di ringraziare e stare accanto, prendendosi cura del proprio rapporto con l’Altissimo e tutto è una conseguenza coltivando un atteggiamento interiore di ascolto, accettazione e movimento positivo e generativo verso ciò che accade.
La poesia è una pratica che può portare frutti preziosi, come un canto e un disegno, canta e disegna una relazione, una poetica interna ed esterna, che se praticata ed interiorizzata giornalmente ci consolida e ci fa sperimentare una sensazione generale di appartenenza a qualcosa di più grande, di trascendente e apre alla presenza di Dio.
Epifania
Si manifesta
con una lacrima sfuggente
la Grazia
ti prende da dentro
ti chiama da dentro
per riparare il TUTTO
i pezzi sparsi
scartati vicino
rimessi lontano
e senti una storia
il passaggio lo vedi
ripari oggi
parole e pensieri
bisognosi di luce
vedendo forse
al di là
un delicato fiore
un dono
tra le pietre roventi
tra le rocce
si manifesta
per la prima volta
forse ..sì
lo vedo.
Meditare nella poesia è una chiave cristiana per entrare in una relazione viva. È ripetere, sentendola dentro, una parola o una frase o un verso che si semina nel tuo silenzio e che lo abita con confidenza. E allora che lo Spirito prega in noi, anche ripetendo quella parola sacra, quel verso sacro che ci mantiene disponibili davanti a Dio, presenti alla Sua presenza, sempre.
Fede
Chi ci separerà
da Te
Dal desiderio giusto
sospinto da Te
Te che abiti in me
Te che lotti con me
Te che cammini con me
Te che mi hai creato
per Te
chi ci libererà
dal peso
che portiamo?
Viandanti
pellegrini
cirenei
responsabili anche
del male accanto
a tutti noi
Prostrato
mi pongo onorando
chiedendo di Te
salvezza
rimani con me.
Se senti poi che il silenzio ti chiama verso qualcosa di più profondo, allora la preghiera ma soprattutto la meditazione cristiana può essere uno spazio la preghiera è silenzio, la musica è il verso, il presente si apre alla parola di Dio.
Eccomi
Sospeso
davanti a Te
mi inchino
attonito silenzio
il mio canto è
la mia forza
davanti a me
non posso separarmi
da Te
mi inchino ancora
intenso il canto
dentro di me
le viscere profonde
inneggiano a Te
sono dentro di Te
sospese le colpe
la Grazia si attende
sospeso è il silenzio
eccoLo
eccomi.